899 milioni di euro!

Se 492 milioni di euro potevano non sembrare così tanti, magari 899 milioni possono far fermare a riflettere...

Ci risiamo... Bruxelles ha di nuovo preso provvedimenti contro Bill Gates. Questa volta la multa è di 899 milioni di euro. Che cos'ha fatto questa volta? Povera creatura... Non ha fatto NIENTE! Ma proprio niente di quello che la comunità europea gli aveva detto di fare! Nel 2004 venne multato per abuso (tanto per cambiare) della sua posizione dominante nel campo dell'informatica, per quanto riguarda lo streaming video. Di cosa si tratta? Dell'invio diretto via Internet di filmati e/o contenuti multimediali. Qualcuno forse avrà un'idea di questo frequentando il portale di youtube (http://www.youtube.com). Il problema sollevato dalla comunità europea consisteva in sostanza nell'imposizione, all'interno di Windows, di un prodotto “esclusivamente” Microsoft per la riproduzione di questi contenuti. Si tratta dell'ormai notissimo Windows MediaPlayer. I formati “imposti” per questo genere di contenuti furono il wmv e il wma rispettivamente Windows Media Video e Windows Media Audio. Quello che non andava bene in questa manovra era il fatto che non rivelando i sorgenti del formato in questione, nessun altro prodotto per lo streaming video era in grado di riprodurre questi file. Winamp, VLC media player, RealPlayer e molti altri prodotti che sono in grado di riprodurre egregiamente contenuti multimediali venivano quindi tagliati fuori dal mercato solo perché il monopolista aveva deciso così. Una volta ancora ci trovavamo davanti ad un abuso della sua posizione per farla da padrone nella grande rete. Approfitto per ricordare che Microsoft è stata l'ULTIMA software-house ad affacciarsi sul panorama Internet perché il Guglielmino, alias Bill, non ci aveva mai creduto veramente fino a quando vedendo che la gente stava appassionandosi alla grande rete, decise che era il caso di metterci becco, e che becco! Invece di “partecipare” alla nuova avventura ed esserne parte attiva collaborando come stavano facendo TUTTI gli altri sistemi, si è seduto su un trono auto arrogandosi una posizione che nessuno gli aveva conferito. Cominciò con un protocollo di comunicazione standard, il famoso TCP/IP, che lui volle rileggere e riconsiderare utilizzandone una versione personalizzata. Ecco quindi nei sistemi operativi MS l’utilizzo di un TCP/IP Microsoft invece di uno standard come stavano facendo tutti gli altri. Poi fu la volta del browser da utilizzare. Windows impose come strumento assoluto per la navigazione il famigerato Internet Explorer: un browser goffo, pesante e fallato come non ce n’erano stati prima. Subì nel corso del tempo varie migliorie che venivano presto ad essere classificate inutili con il continuo produrre di nuovi attacchi espressamente mirati proprio al browser in questione e per attacchi non parliamo solo di virus ma anche di tutti quei codici dannosi che comunque ledono libertà ed economia dell’utente (va detto anche che la prima carta di credito clonata nella storia fu clonata grazie a un bug dei sistemi operativi Microsoft). Più tardi fu la volta del già citato strumento per lo streaming multimediale, il Windows MediaPlayer. Nel 2004 l’abuso di cui sopra costò al Gates 492 milioni di euro (2,7% dell’allora fatturato dichiarato Microsoft) e, cosa che fece ribollire di più il “povero” plurimiliardario, l’obbligo di rivelare i segreti nascosti nei formati wmv e wma per permettere agli sviluppatori di altri strumenti multimediali di attrezzare i loro software per leggere questi formati. Lo so, qualcuno potrebbe obbiettare che anche formati come rm o mov sono leggibili esclusivamente da prodotti proprietari come il QuickTime di Apple, ma ricordiamo che QuickTime è installabile anche su sistemi Microsoft, non solo Macintosh, va inoltre ricordato che sotto Linux ci sono molte applicazioni in grado comunque di riprodurre questi formati ma non troverete mai un Windows MediaPlayer installato in un sistema operativo che non sia Microsoft. Quindi se qualche utente Linux o Macintosh incappasse in un sito che invia in streaming file wmv o wma viene automaticamente escluso dalla consultazione di questo materiale non avendo a disposizione nessun software disponibile per il suo sistema operativo che non è Windows (alla faccia del monopolio). E dunque eccoci arrivati al 2008. Quattro anni dopo la sentenza di Bruxelles, la Corte Europea si ripresenta con una nuova “fatturina” da 899 milioni di euro perché Microsoft non si è piegata alla sentenza che imponeva la rivelazione di alcuni piccoli segretucci che abbiamo visto prima. Si piegherà Billy a questa nuova sentenza? – Mi è scappato da ridere quando i media hanno annunciato che l’euro ha superato la soglia di 1,5 US dollars. Comincia a non essere più tanto leggera la spesa… anche per Microsoft! Si tratta di quasi 1 miliardo e 400 milioni di dollari…

– Gabriele De Luca

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