Crisi dove e per chi?

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Siamo arrivati! In giro non si sente dire altro. Ma è vero? Davvero la gente non ha più risorse? È un mormorio generale o si tratta veramente di crisi?



Purtroppo la grande recessione economica che sembra avvolgere tutto il mondo è un'evidenza ormai accertata! Ognuno di noi sta risentendo della crisi, chi in modo diretto chi in modo indiretto e soprattutto c'è chi non ne risente affatto. Il tempo di crisi è un tempo in cui si fa economia, è un tempo in cui si scopre di nuovo il gusto di riciclare, non si può negare che sia anche un tempo di maggiore creatività. Ricordo un detto che mia madre usava spesso quando ero piccolo: “La necessità aguzza l'ingegno”. Ed è proprio vero! Quando sorgono necessità e non ci sono possibilità diventa importante saper usare meglio l'ingegno per poter far fronte ai bisogni. Ecco quindi che dove prima si ricorreva al nuovo, ora si sopperisce con l'usato.
Ma tutto questo preambolo a cosa vorrebbe portare? Chiederete voi... Ebbene, anche il sottoscritto non si ritiene esente dagli effetti devastanti di questa crisi. Il settore informatico è forse quello che più sta risentendo di questi problemi economici. Ma da quale punto di vista? Come ho scritto non molto tempo fa in un altro articolo di questo sito, dal titolo “Che fine ha fatto la professionalità?” il problema che si accusa per chi fa il mestiere del tecnico informatico è di scontrarsi con pseudo-tecnici che invece di fare il loro mestiere si attrezzano a fare il nostro benché si tratti di perfetti incompetenti. Questo sta togliendo una bella fetta di lavoro! A questo dobbiamo aggiungere anche il problema dei produttori di software che sembrano godere nel togliere ai tecnici la nostra professione, in che modo? È presto detto: solitamente si tratta di un sistema che prende sempre più piede, tutti i computer che si comprano oggi hanno la famosa partizione nascosta che permette il ripristino totale del computer e le attuali apparecchiature di backup a costi relativamente contenuti facilitano l'operazione anche ai più sprovveduti. Facciamo un esempio pratico:
Il computer comincia a dare problemi, rallentamenti comportamenti anomali e cosi via... In questi casi si chiamava il tecnico che faceva una bella operazione di pulizia e dopo (a volte) alcune ore il pc era pronto di nuovo al suo lavoro con tutti i dati del cliente salvi e al loro posto. Oggi invece il tecnico (se così lo vogliamo chiamare) prende una bella unità esterna di backup da svariati giga e fa un appropriato backup di tutti i file dell'utente. A quel punto basta riavviare il computer, premere il tasto o la combinazione di tasti apposita per avviare la procedura di ripristino che in pochi minuti riporterà il computer alle condizioni di acquisto... COME NUOVO! Si darà quindi il via alla re-installazione dei vari programmi che il cliente aveva prima e poi si procede con il restore di tutti i dati. FATTO! E che ci vuole? Con un po' di pratica non serve nemmeno più un tecnico o uno pseudo-tecnico, a volte lo stesso utente fa tutto da solo. Ed ecco fabbricata una BELLA crisi per chiunque lavorasse nel settore informatico come tecnico. Quando poi ci si trova davanti a qualche problema veramente grosso come la perdita dei dati e il conseguente recupero degli stessi, gli utenti non dovrebbero lamentarsi se venissero puntualmente “puniti” con parcelle da capogiro! (Mi verrebbe da dire: “BEN VI STA!”)
Ora però veniamo a un concetto un po' più morale della situazione, e per farlo mi avvarrò di un piccolo aneddoto che mi è capitato non molti giorni fa. Cercando qualche nuova conoscenza su un sito di incontri e amicizie (ebbene sì... anche io sono un essere umano e a volte ho piacere di contrarre nuove amicizie), mi imbattei in una ragazza straniera che chiedendomi che lavoro facessi le risposi appunto riguardo la mia attività, questo è uno stralcio di quella breve (e capirete perché) conversazione:

Lei: “Di che ti occupi nella vita?”

Io: “Sono un sistemista informatico, ma naturalmente mi adatto anche a fare semplici riparazioni pc a domicilio”

Lei: “Ohh! Allora potresti riparare anche il mio?”

Io: “Naturalmente, che problemi ti dà?”

Lei: “È diventato lentissimo, non si può fare più niente”

Io: “Potrebbe essere un problema di qualche virus, o qualcosa del genere che sta rallentando il tutto...”

Lei: “Si può riparare?”

Io: “Certamente! In qualche modo si ripulisce e si mette in condizioni di lavorare in modo ottimale secondo le prestazioni dello stesso...”

Lei: “Quanto mi costerebbe questa cosa?”

Io: “Beh dipende dal tempo e dalle condizioni della macchina... comunque non preoccuparti, non si va mai oltre una cinquantina di euro, di solito si sta sui 30 o 40 euro.”

Lei: “Nooo va beh!.... A sto punto me lo compro nuovo...”

Io: … O-o

Di nuovo io: “Scusa???? Fammi capire: piuttosto che spendere 40 euro tu compri un computer nuovo??? È questo che mi stai dicendo??? Ma è razionale questo ragionamento?”

Lei: “Ahh guarda... al limite me lo faccio mettere apposto da qualche amico che me lo fa gratis!”

ED ECCO IL TRUCCO! L'amico! Il solito esperto del ca...volo che va in giro a fare danni... Ma è solo questo il punto? Voleva farlo gratis? E perché non me lo ha chiesto? Chissà, avrei anche potuto dirle di sì... non si sa mai...

La sua risposta: “Io sono straniera... devo risparmiare” (e meno male che voleva comprarsi il computer nuovo piuttosto che spendere 30 euro! - Quando si dice "ipocrisia").

Questo episodio non è che un semplice modello di quello che sta diventando il pensiero collettivo, una stampante laser a colori fa qualche difetto? “La butto e la ricompro nuova!” Il computer diventa lento? “Lo butto e lo ricompro nuovo!”, magari quello con il Blue Ray ecc... (poco importa se uno non sa nemmeno cosa sia un blueray o se lo adopererà sì e no una volta all'anno). Questo concetto consumistico di affrontare i problemi sembra piuttosto contrario al comportamento economicistico anti crisi che dovremmo tenere. A volte può sembrare che riparare una stampante con 70 o 80 euro sia controproducente a confronto di un nuovo ottenuto con “solo” una quarantina o cinquantina di euro in più. Ma riflettiamo: 40 euro in più su 80 significa il 50% in più! È poco? Ci sono grandi economisti mondiali che mirano a guadagni che possono andare dal 6 al 13 percento all'anno. Ci sono grandi speculatori mondiali che letteralmente piegano gli stati per 2 o 3 punti percentuale di guadagno sui loro investimenti... Provate a chiedere loro che significa gettare via un prodotto mediocre (ad esempio una stampante da aggiustare) perdendo il suo anche minimo valore per affrontare una spesa del 50% maggiore di quella da sostenere in caso di recupero del prodotto stesso! Sentite se lo considererebbero un comportamento economicamente “sano”!

Per definizione “economia” è la scienza che si occupa di ottimizzare la distribuzione in caso di scarsità di risorse, infatti in caso di risorse non scarse non ha senso l'economia (concetto appreso leggendo il libro "CRAC!" di Domenico De Simone per Editori Internazionali Riuniti, libro che consiglio a tutti). Può definirsi “economia” il comportamento di qualcuno che sceglie di gettare via un pezzo salvabile per preferire un nuovo? Allora la domanda seguente è: “C'è davvero la crisi?” o ancora “Stiamo davvero vivendo in economia?”

Vorrei anche fare una considerazione per quello che riguarda il problema dello smaltimento dei rifiuti. No, non sto parlando dell'immondizia che invade le strade di Napoli. Sto parlando del problema mondiale dello smaltimento dei rifiuti non riciclabili. La plastica sappiamo tutti che è materiale che causa inquinamento, ma grazie al cielo ci sono modi per riciclarla. Questo però non significa che siamo autorizzati a creare ulteriori montagne di rifiuti nell'attesa che possano essere riciclati. Perché non contribuire in modo intelligente a questo problema RIPARANDO invece di gettare via? Una presa di posizione di questo genere potrebbe giovare al pianeta e..... ALL'ECONOMIA.

Ma non solo: si crea anche di nuovo un ricircolo di denaro utilizzato in modo costruttivo (70 euro date a un tecnico sono sicuramente meglio spesi di 130 euro dati a qualche major incrementando il volume di rifiuti).
In sostanza con questo articolo vorrei risvegliare un po' in tutti il concetto di SANA economia distribuendo in modo migliore o quanto meno più razionale il denaro, risparmiando anche quando potrebbe sembrare più “COMODO” acquistare il nuovo.

È implicito il fatto che sarebbe MOLTO opportuno affidarsi a tecnici che siano competenti e atti allo scopo per cui si cerca assistenza.

È altrettanto implicito che i TECNICI (e mi rivolgo ai VERI tecnici e non ai famosi “esperti” di cui ho abbondantemente parlato) siano coscienziosi nel presentare le loro parcelle, vale lo stesso principio di coloro che lamentano, e con ragione, che i cd costano troppi soldi e che se costassero meno nessuno si rivolgerebbe al mercato nero. Bene! Cari tecnici fate in modo che i clienti non siano COSTRETTI a rivolgersi a improvvisati a causa di costi proibitivi degli addetti ai lavori.
Ricordate: è più facile guadagnare 10 volte 20 euro che non 1 volta 200 euro.


Gabriele De Luca
a.k.a.: DoctorWho
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